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Fame ..di senso

Aggiornamento: 15 nov

Il fatto che "non di solo pane viva l'uomo" è una evidenza della ragione ancor prima del dato esperienziale. Ma è altrettanto giusto, credo, porre la questione all'evidenza della coscienza, per poter, in fondo, rintracciare, o per lo meno circoscrivere, cosa sia l'uomo (e la donna..in questo non vi è differenza).

Ma andiamo con ordine: è evidente che il/la bambino/a alla nascita non sia in grado di provvedere a sé stesso e lasciato da solo si manterrebbe in vita solo qualche istante. Certamente la natura dota il bambino di alcuni artifici che non lasciano indifferente, normalmente, chi si trova di fronte. La madre, o il primo passante, di fronte al vagito dell'infante cosa può fare se non darsi da fare per questa piccola creatura? Certamente ci sono delle eccezioni (sia in bambini che non piangono, sia in adulti che non rispondono) ma sono appunto "eccezioni" e con un lavoro di analisi spesso si arriva a decifrare il motivo per cui non è accaduto quel che normalmente avviene.

L'infante quindi piange e come risponde l'adulto ? Sicuramente, contestualmente al prenderlo, o forse anco prima, gli parla. Si introduce cioè tra il bisogno dell'infante (infans= che non ha l'uso della parola) la parola. Questa vicenda condizionerà tutta l'esistenza dell'"essere", che a questo punto non sarà più solo "animato", ma sarà anche "parlato" o, per usare un'espressione cara a Lacan, diverrà un" parlessere". L'essere umano è quindi costituito non solo dalla sua biologia ma anche dalla "parola" ..che diventa a quel punto il suo cibo prediletto! Come si potrebbe spiegare in altro modo l'anoressia nervosa quando non è certo la mancanza di cibo a determinare l'impossibilità di mangiare? L'anoressica non mostra forse l'evidenza? E cioè che si ha più fame di senso che di pane. Per il "parlessere" è di altro che si sta parlando quando si parla di cibo!

Buon appetito!


quale cibo?


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